I sogni di nonni e nipoti
Nonni e nipoti hanno un linguaggio segreto che permette loro di condividere cose che sfuggono allo sguardo adulto di genitori, zii e insegnanti. Nel romanzo Il nonno che aggiustava i sogni (trad. di Elena Loewenthal, Feltrinelli Kids, 2014, 128 pp, 9 euro, da 8 anni) di Uri Orlev ad essere condivisi sono il tempo e lo spazio dei sogni. Michael è cresciuto negli Stati Uniti fino all’età di nove anni, quando i suoi genitori decidono di tornare a vivere per qualche tempo in Israele. La ragione? Difendere l’eredità di nonno Rafael dalle grinfie della sua governante ed amante, madame Savonnette. Michael intuisce qualcosa, ma non tutto. A lui quello che interessa è soprattutto il nonno, un anziano antiquario in pensione che abita in una grande casa piena di sorprese, e che come Michael sa che gli oggetti hanno un’anima. Nonno Rafael porterà il nipote dentro i suoi sogni, affascinandolo e spaventandolo al tempo stesso; fino a fargli toccare con mano l’ormai prossima e definitiva separazione. Michael, condividendo il mondo interiore del nonno, non si chiude in se stesso, ma trova anzi il coraggio di aprirsi alle prime amicizie e ai primi amori, immaginando la vita adulta e cominciando a diventare grande.
Nel bellissimo romanzo di Linda Newbery, Un amico segreto in giardino (trad. di Luisa Agnese Della Fontana, ill. di Pam Smy, Salani, 2012, 240 pp., 14 euro, da 8 anni), nonno e nipote sono invece gli unici a vedere Lob, inafferrabile creatura senza età che abita tra i cespugli e le piante attorno a casa. Il romanzo, del quale abbiamo già parlato qui, narra di come nonni e nipoti sappiano condividere il mistero delle cose, quello che spesso perdiamo diventando adulti. Un mistero che ritroviamo anche nel bel racconto di Alberto Melis pubblicato alcuni anni fa nella collana Sassolini di Mondadori. Alberi d’oro e d’argento (illustrazioni di Alessandra Roberti, Milano, Mondadori, 2006, 128 pagine, 6,5 euro) racconta il rapporto tra il piccolo Martino e nonno Federico: i pomeriggi trascorsi insieme a guardare le nuvole, dare da mangiare ai piccioni, correre sulle montagne russe. Nonno Federico ama inventare ogni giorno nomi nuovi per il nipotino, che si trasforma così in Cavaliere dei Sette Arcobaleni o in Piccolo Elfo della Foresta, e condividere con lui dei piccoli segreti. Uno di questi riguarda appunto la morte: il nonno spiega a Martino che presto dovrà partire, e che nel partire si trasformerà in un albero. Prepararsi al giorno della separazione diventa così un nuovo “gioco” tra nonno e nipote, un progetto pieno di dolcezza.